Schede dei funghi dell'Appennino tosco-emiliano

Cominciamo da qui ad entrare nello specifico, a vedere cioè, una per una, le 200 specie che abbiamo scelto di illustrare e descrivere. Come è ovvio queste non sono tutte le specie che possono essere ritrovate nell’alto Appennino bolognese e pistoiese. Ne rappresentano comunque una parte significativa, comprendendo - tranne eccezioni - tutte quelle più frequenti nonché alcune di una certa rarità ed interesse naturalistico.

La nomenclatura scientifica utilizzata nel testo è prevalentemente quella del Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica con alcune delle modifiche proposte dall’Atlante fotografico dei Funghi d’Italia (Associazione Micologica Bresadola – 2004).

Per ogni specie vengono allegate una o più fotografie, sono riportati i sinonimi più importanti, nomi volgari in italiano e nomi dialettali suddivisi tra il versante toscano e quello emiliano; vengono descritti il cappello, l’imenoforo, il gambo e la carne e si fornisce una sintetica descrizione dell’habitat di crescita con particolare riferimento all’area in esame; ove presenti si inseriscono descrizioni di anello, volva e latice. Se ritenuto necessario a fini determinativi si propongono caratteri microscopici, macroreazioni e caratteristiche della sporata in massa. Si pongono in evidenza i caratteri distintivi principali ed eventuali peculiarità all’interno del capitolo ‘segni particolari’; similitudini e differenze con altre specie reperibili nell’area sono trattati nelle ‘note’ insieme ad altre informazioni e curiosità.

Ogni volta che si inseriscono intervalli dimensionali in ‘mm’ o ‘cm’ ci si riferisce ad esemplari maturi, prossimi alla media dei ritrovamenti; è quindi possibile reperire singoli soggetti con dimensioni più piccole o più grandi di quelle indicate nel testo.

Successivamente al nome, per ogni specie, si definisce se il fungo in oggetto è: Commestibile, Commestibile previa cottura, Non commestibile (per sapore, consistenza o dimensioni insignificanti), Tossico, Velenoso, Mortale.

Come è ovvio descrizioni più approfondite sono proposte per i funghi di interesse alimentare, per quelli particolarmente velenosi e per quelli di elevato impatto visivo. Descrizioni di maggiore sintesi sono fornite per le altre specie che, pur essendo altrettanto interessanti dal punto di vista ecologico e naturalistico, sono dai più considerate di importanza secondaria malgrado rappresentino un patrimonio di biodiversità da conservare.

Le fotografie ritraggono i funghi in ambiente. Sono state volutamente realizzate riducendo al minimo l’intervento di disposizione dei funghi e l’introduzione di elementi esterni allo scopo di ‘abbellire’ il fotogramma (foglie, frutti, fiori); l’obiettivo è quello di mostrare un esempio il più possibile attinente alla realtà di come il fungo può proporsi al cercatore o a chi, per caso, lo incontra sul proprio cammino.

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agarico nudo, agarico violetto, fungo di Santa Catena, ordinale viola
Commestibile -
© 2016. Funghi dell'Appennino tosco-emiliano