Amanita spadicea

amanita-spadicea-100812-monte-cavallo
Commestibile previa cottura

Cappello
Diametro di 5-12 cm; dapprima evidentemente campanulato, diviene poi piano o semi-piano con umbone centrale quasi sempre evidente. Il colore è bruno o bruno-castano con inscurimento nella parte centrale. La cuticola è liscia, al margine sono evidenti fibrille. Residui velari raramente presenti.

Imenoforo
Formato da lamelle. Sono fitte e bianche con filo lamellare più scuro.

Gambo
Alto da 10 a 20 cm con diametro di 1,5-3 cm. Forma cilindrica, evidentemente slanciata e robusta, senza bulbo basale; è screziato orizzontalmente con alternanza di colori chiari (biancastri o giallastri) con colori bruni assai simili al cappello.
Anello: mancante, come in tutte le specie della Sezione Amanitopsis.
Volva: membranosa, alta, inguainante e persistente, di colore bianco con tendenza ad imbrunire all’esterno, brunastra all’interno.

Carne
Il colore è bianco. L’odore e il sapore non sono particolarmente significativi.

Habitat di crescita
Simbionte con latifoglie e con conifere, fruttifica tipicamente in autunno. E’ un fungo diffuso nella nostra area soprattutto nelle abetine, nelle peccete e nelle faggete miste. Per nostra esperienza fruttifica soprattutto nei pressi della Foresta del Teso, comunque più diffuso sui versanti meglio esposti. Non riscontrabile di frequente, produce tuttavia fruttificazioni molto numerose nei periodi di crescita.

Segni particolari
Fungo relativamente facile da determinare se si presenta con i suoi caratteri tipici: volva allungata e membranosa, gambo alto e robusto con evidenti screziature, assenza dell’anello e cappello striato, ampio, di colore bruno. Per distinguerla dalle pericolose Amanita mortali è fondamentale raccoglierlo quando completamente sviluppato.

Note
Si tratta di un fungo dalle dimensioni ragguardevoli, che posizionano questa specie tra le più grandi della Sezione Amanitopsis. Quando fruttifica numeroso è uno splendido ornamento del bosco, ben visibile anche da lontano grazie alla taglia importante che si erge spesso su una superficie ricca di detriti ma povera di sottobosco (coniferete). E’ un fungo commestibile dopo cottura, occorre scartare il gambo troppo coriaceo.

amanita-spadicea
Tipica volva spessa e avvolgente,
con imbrunimento alla base.
© 2016. Funghi dell'Appennino tosco-emiliano