Boletus aestivalis

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Boletus reticulatus
porcino d’estate
estatini, quelli del caldo, ciupadello, ceppatello
cuplina dal caldo, estatini, quelli del caldo, ciupadello
Commestibile -

Cappello
Diametro di 5-20 cm; emisferico da giovane, quindi convesso, poi piano-convesso, fino a divenire piano o addirittura revoluto. Il colore varia dal bruno-chiaro al bruno-scuro, fino al nocciola. La cuticola è asciutta e vellutata, si screpola facilmente in presenza di tempo secco. A maturità diviene relativamente molle e in particolare diviene cedevole nella parte centrale.

Imenoforo
Formato da tubuli e pori. Il colore è bianco in fase giovanile, diviene giallo e a maturità verdastro. Pori e tubuli sono immutabili al taglio o alla pressione. I tubuli sono mediamente più lunghi rispetto agli altri “porcini”.

Gambo
Alto da 7 a 15 cm con diametro di 4-8 cm. Posizionato centralmente, ha forma da cilindrica a globosa a seconda degli ambienti di crescita; il colore, di poco più chiaro rispetto al cappello, è bruno-chiaro o nocciola chiaro. E’ ricoperto da un fitto ed evidente reticolo in rilievo.

Carne
Consistente in gioventù, diviene rapidamente molle a maturità. Il colore è bianco immutabile. Odore molto evidente e fungino (il più aromatico tra i “porcini”); sapore dolciastro, tra il fungino e la nocciola.

Habitat di crescita
Simbionte con latifoglie e conifere. Si ritrova in particolare sotto castagno e querce ma non è affatto raro in faggeta o sotto abete. In alcune annate è frequente trovarlo anche sotto nocciolo, carpino nero e carpino bianco. Tra i 4 Boletus più conosciuti della Sezione Edules è quello più frequente nei nostri territori, è tollerante a differenti suoli anche se preferisce quelli acidi. Fruttifica dalla primavera all’autunno. In alcuni estati calde e relativamente secche ci si sorprende a trovarlo quasi come unico ospite fungino dei boschi.

Segni particolari
Il reticolo molto evidente sul gambo e il cappello cedevole nella parte centrale a maturità sono segni particolari di un fungo comunque sostanzialmente inconfondibile.

Note
Tra i 4 “porcini” che si possono trovare in questa zona è il più diffuso, sia per l’ampio periodo di crescita, sia per il numero di specie arboree a cui si lega, sia per l’ampiezza delle quote a cui fruttifica. Vi sono differenze tra gli esemplari che si trovano sotto querce e castagni, rispetto agli estatini di faggio o quelli di abete; è ancora da ben comprendere se ciò sia da collegare a vere e proprie differenze genetiche o piuttosto a differenze stazionali legate proprio alle diverse tipologie di boschi. Crescendo in periodi caldi, quando i cicli riproduttivi degli insetti sono assai rapidi, è spesso invaso da larve di ditteri micofagi.

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Nelle aree meno erbose i carpofori sviluppano un gambo evidentemente globoso.
© 2016. Funghi dell'Appennino tosco-emiliano