Boletus edulis

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Porcino
ciupadello, moccicone, biodo, ceppatello, fungo, mocciardone
cuplina dal freddo, ciupadello, moccicone, biodo
Commestibile -

Cappello
Diametro di 8-25 cm; emisferico da giovane, quindi convesso, poi piano-convesso, fino a divenire completamente appianato. Il colore varia dal bruno-fulvo al bruno-grigiastro fino a diverse tonalità di nocciola; in alcuni casi diviene quasi bianco (vedi foto affianco) se cresce coperto dalla lettiera o dall’erba. Il margine è bianco o biancastro. La cuticola è vischiosa e untuosa, spesso mostra una diffusa grinzosità o gibbosità, maggiormente evidente nella zona marginale.

Imenoforo
Formato da tubuli e pori. Il colore è bianco in fase giovanile, diviene giallo e a maturità verde-oliva. Pori e tubuli sono immutabili al taglio o alla pressione.

Gambo
Alto da 7 a 20 cm con diametro di 4-10 cm. Posizionato centralmente, ha forma globosa o comunque più o meno evidentemente panciuta; il colore è da biancastro a bruno molto chiaro. E’ ricoperto da un fitto reticolo del medesimo colore del gambo.

Carne
Assai consistente e soda in gioventù, diviene gradualmente più molle nel cappello e fibrosa nel gambo. Il colore è bianco. Odore molto evidente e fungino; sapore dolciastro, tra il fungino e la nocciola.

Habitat di crescita
Simbionte con latifoglie e conifere. Nell’area di studio si ritrova in particolare sotto faggio ma è altresì rinvenibile sotto abete e castagno, è raro sotto altre essenze arboree. E’ certamente il Boletus più conosciuto e ricercato in Italia della Sezione Edules; predilige decisamente i suoli acidi. Fruttifica dalla tarda estate ma è frequente soprattutto in autunno fino a novembre quando compaiono le prime gelate e la prima neve.

Segni particolari
La vischiosità del cappello e il margine biancastro sono segni particolari di un fungo comunque sostanzialmente inconfondibile.

Note
E’ il classico porcino autunnale di faggeta, delle abetine e delle peccete. Difficile individuarlo tra il fogliame quasi concolore, può essere tuttavia molto frequente in anni climaticamente favorevoli al suo sviluppo. In alcuni casi si possono trovare esemplari con un gambo di diametro maggiore del cappello. Vi sono differenze tra gli esemplari che si trovano sotto faggio, castagno o abete; è ancora da ben comprendere se ciò sia da collegare a vere e proprie peculiarità genetiche o piuttosto a differenze stazionali legate proprio alle diverse tipologie di boschi.

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Due giovani esemplari sotto faggio.
© 2016. Funghi dell'Appennino tosco-emiliano