Amanita caesarea

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Ovulo, Ovulo buono, Ovulo reale
Ovolo, Cocco, Boledro
Buledro, Boledro, Bouleder
Commestibile -

Cappello
Diametro di 6-15 cm; emisferico da giovane, quindi convesso e infine piano; colore tipicamente arancione vivo (tuorlo d’uovo) con tonalità più chiare al margine; striature evidenti a maturità; cuticola interamente separabile, appena viscosa con tempo umido.

Imenoforo
Lamelle fitte e libere al gambo con poche lamellule; colore giallo zolfo o giallo cromo a maturità.

Gambo
8-15 x 2-3 cm; cilindrico e non bulboso ma attenuato all’apice; pieno poi midolloso; superficie liscia; colore caratteristico giallo (concolore alle lamelle).
Anello: ampio, pendulo e persistente; posto nella parte mediana superiore; colore giallo; tipicamente striato.
Volva: ampia e membranosa, a forma di sacco; consistenza molle ma tenace; bianca.

Carne
Consistente nel cappello, fibrosa nel gambo; colore da bianco a giallastro chiaro; odore debole, sapore gradevole e dolciastro.

Habitat di crescita
Specie mediterranea o sub-mediterranea, simbionte con latifoglie; nell’area esaminata è esclusiva dei boschi di querce e di castagni, segnalati ritrovamenti in faggeta. Fruttifica in boschi relativamente aperti, esposti tendenzialmente a sud e senza troppo accumulo di lettiera, in concomitanza di precipitazioni prolungate che mantengano una certa umidità del suolo durante periodi caldi (fine estate o inizio autunno). E' raro nell'area esaminata anche se certamente nel passato era molto più frequente in virtù della costante pulizia che si effettuava nei castagneti da frutto ormai in gran parte abbandonati.

Segni particolari
Il colore arancione del cappello, giallo delle lamelle e dell’anello, bianco della volva, rendono questo fungo assolutamente inconfondibile quando completamente aperto. Da non raccogliere allo stadio di ovolo per evitare pericolosissime confusioni con specie velenose-mortali come A. phalloides e per consentire alle spore di garantire la sopravvivenza della specie.

Note
Fungo noto da millenni per le sue qualità organolettiche; già i Romani e i Greci lo utilizzavano abbondantemente in cucina. Consumato crudo in insalata è una prelibatezza quando perfettamente conservato e giovane, ma attenzione che si tratta di una specie facilmente deperibile in poco tempo.